In questi giorni di stop forzato stiamo veramente mettendo in discussione tutte le certezze che fino ieri erano dei mantra imprescindibili e in un momento in cui ognuno vuole dire la sua, ognuno ha la propria opinione e siamo pieni di “io avrei fatto così” sicuramente c’è un tema sul quale tutti possiamo essere d’accordo: da domani il mondo sarà molto diverso!
E perché?
Perché questa esperienza ci ha dimostrato che veramente siamo tutti uguali, indipendentemente dal colore della nostra pelle, dalla lingua che parliamo, dal conto corrente in banca e dal nostro status sociale. Abbiamo imparato che se nell’aria c’è qualcosa di invisibile che mette a repentaglio la nostra vista possiamo anche essere tutti uniti, che la paura di non sapere cosa succederebbe se non rispettassimo le regole che qualcuno c’ha imposto ci porta a far crescere in maniera naturale il senso del dovere e di responsabilità sociale!
Ieri eravamo come dei criceti che correvano dentro una ruota e dalla quale non vedevamo vie d’uscita: difficile rallentare, figuriamoci fermarsi!
Ci sono le scadenze, i report, le riunioni, mail da leggere, clienti da visitare, ordini da consegnare, trattative da chiudere: come possiamo prenderci una giornata?
E invece ora siamo a casa, a fare i conti con una tecnologia con la quale non tutti hanno dimestichezza, con riunioni virtuali e nuove modalità di comunicare… e questo cosa ci fa capire? che questo correre dentro la ruota si può fermare, occorre però cambiare l’approccio culturale.
Oggi ci scopriamo degli animali sociali: oggi che non possiamo uscire a bere un caffè, che non possiamo entrare nell’ufficio del collega o andare dal cliente sentiamo la mancanza di quelle relazioni che a fine giornata ci stremavano perchè stanchi di parlare con tutti, ascoltare tutti, essere empatici…che palle!
E invece oggi quanto ci manca questo e cosa succede: che ora dobbiamo sentirci solo al telefono o tramite uno schermo del pc, e i ritmi sono più lenti, le conversazioni più tranquille, gli scambi più costruttivi, e magari anche più efficienti? d’altra parte siamo a casa e non in macchina in mezzo al traffico con l’agenda che ti ricorda che sei in ritardo e la babysitter che non ti risponde!
Ma di sicuro questo Covid-19-Moment lo ricorderemo per sempre, e sicuramente tra 10 anni ci rideremo su ripensando a quelle che sono state le difficoltà di convivere veramente h24 in ambienti più o meno spaziosi, alla riorganizzazione familiare e lavorativa, e non dimenticheremo la paura che abbiamo avuto e che oggi ci sta facendo fare delle riflessioni rispetto anche al prossimo futuro, rispetto ad approcci diversi.
Quello però che non deve succedere è che da qui a due anni magari rimpiangiamo questo momento dicendoci che siamo tornati dentro quella ruota e che non riusciamo a vedere vie d’uscita, pieni di impegni e stressati, sempre col fiato corto.
Perché quando la paura passa il rischio è tornare nei soliti schemi, pian piano tornare alle vecchie modalità, invece è oggi che dobbiamo sviluppare la vera antifragilità, oggi dobbiamo veramente stampare nella mente cosa stiamo vivendo e come un domani possiamo trasformare questa pandemia in vera opportunità.
E quindi cosa manca oggi all’epoca del Covid-19?
Manca la libertà e manca la socialità ma stiamo scoprendo il sapore delle relazioni vere, stiamo scoprendo che veramente le cose possono essere fatte in maniera diversa, stiamo scoprendo che valori dati per scontati sono veramente fondamentali