Com’ero, quando oltre 15 anni fa mi sono laureata?
Difficilmente mi guardo indietro, sono molto più concentrata sul Qui Ed Ora piuttosto che sul prossimo futuro! Ma oggi, sistemando il garage in uno di quei rarissimi raptus tipici delle pulizie di primavera
mi sono trovate fra le mani la pergamena della laurea.
E naturale mi son partite le Sbrontolate. E mi son chiesta:
“Ma come ero all’epoca?”
Correva l’anno 2004 😱 e mi ricordo che ero ingenua ma convinta di sapere molte cose, di conoscere già le regole della vita. Apparivo sicura, ma ad uno sguardo più attento si poteva notare che sotto questa maschera c’era l’ingenuità di pensare che solamente perché sei tu puoi cambiare il mondo.
Hai presente Wonder woman? Ecco, io pensavo di essere la cugina di primo grado!
Ho sempre lottato molto, per dei valori, assoluti, enormi ma le prime porte in faccia hanno iniziato a farmi aprire gli occhi, sono diventata più disincantata, quasi cinica? Ma si, bisogna avere il coraggio di chiamare le cose col proprio nome!
Prima dei 28 anni ho iniziato un lavoro molto stimolante, e durante questa esperienza ha iniziato a maturare la mia struttura come professionista ed ecco che la lavoratrice ha preso il posto della persona: in questo ruolo di donna in carriera mi sentivo realizzata, avevo trovato il modo di scaricare la mia energia dedicando decine di ore al lavoro, concentrata sugli obiettivi, le performance, il budget…
Poi, ad un certo punto, mi si è come accesa una 💡 ed ho sentito che mancava qualcosa… da lì la decisione di diventare madre.
Ma quella lampadina purtroppo è rimasta accesa per poco, ahimè. Perché appena rientrata dalla maternità sono ricaduta nel loop lavorativo con però una nuova sfida: coniugare la professione con il nuovo ruolo di mamma…
Ma la vita si fa sentire, bussa alla tua porta, ti chiede di metterti in discussione e sta a te decidere se ascoltarla o meno. Ed ecco che improvvisamente scivolo (metaforicamente parlando), e mi accorgo che non basta essere bravi e portare “i numeri”, a volte certi giochi non li puoi modificare ma se non sei veloce a procurarti un paracadute puoi farti male e mantre cadi senti tua figlia di 3 anni che ti dice “mamma, ma perché sei sempre triste?” E io mica lo sapevo il perchè..
Il tempo passa e ricomincio a veder la luce; casualmente (ma niente avviene per caso) mi imbatto nel volantino di un corso: ma pensa te! lo volevo fare subito finita l’Università ma non avevo tempo (AAAH..il tempo…non ne abbiamo mai abbastanza…. O forse non vogliamo trovarlo per le cose che contano?). Mi iscrivo così alla scuola di Counseling e con l’aiuto dei miei compagni inizio piano piano a ricostruirmi, anche lavorativamente va meglio, sto crescendo professionalmente e personalmente, sto imparando ad ascoltare me stessa e gli altri.
Dal punto di vista professionale sto costruendo un sogno con delle amiche e compagne di lavoro, sono forte, sicura di me stessa e delle mie capacità, proiettata al futuro e BOOM!
Che botta! Torno per terra: delusione, sogni infranti, fiducia negli altri a zero e mia figlia che diventa la mia cassa di risonanza, piange le lacrime che io non riesco a far uscire, sente quel vuoto che io non voglio vedere… io vedo solo un tarassaco secco.
Ma il tempo è un’ottima medicina, soprattutto se sei circondato di belle persone. E così oggi mi ritrovo qui e se guardo gli ultimi due anni anni vedo sorrisi e colori, il ricordo salato delle lacrime è vicino e lontano allo stesso tempo, ma la primavera è fiorita. Finalmente ho imparato ad assaporare le risate, i profumi e i suoni: ho imparato a concedermi il giusto tempo.
Sono mamma più consapevole, compagna più presente e progressista in costruzione: pronta però a condividere esperienze e riflessioni, trasformandole in “Energia che ti Ispira”.
Un abbraccio
Monica